18 Marzo

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La scenografia del monologo è l’obelisco di Pomodoro “Lancia di Luce” che si trova in piazza Lusvardi di Soliera (MO) dal giugno del 2025. Il nome di questo obelisco richiama infatti simbolicamente i cavalieri legati a Dio, che è la vera luce. Il pensiero ricade sull’affascinante e misterioso ordine dei templari. Questo monologo è stato immaginato come le ultime parole di Jacques De Molay, ultimo gran maestro dei cavalieri templari, mentre veniva arso vivo nel 18 Marzo del 1314 a Parigi. 

 

Il mio grido di vendetta sale fino al cielo1 

e si riverserà presto su questa terra2 che abbiamo armato3. 

Oggi bruciate al rogo l’ultimo gran maestro dei cavalieri della luce4 

che porta con sé un segreto che non vi rivelerà mai.5 

Il sangue dell’eletto non sarà mai nelle vostre mani, ma nelle mani di un altro re6. 

Cadrai violentemente dopo essere illuminato per un tempo.7 

Dalle stelle all’oscurità precipiterà il tuo nome,8 

al tuo posto brilleranno menti eccelse 

i cui nomi saranno scritti con il ferro nella torre di luce9 

che sarà portavoce di valori universali e illuminerà il mondo al tuo posto.10 

Ma purtroppo anche questo ha un tempo limitato11 

E in questo stesso giorno il nome di un grande re francese, come di altri regnanti, verrà riabilitato.12 

A lui solo la corona del paladino di Dio13 

Insieme a quella di una coraggiosa fanciulla del nostro caro popolo.14 

Questa fanciulla porta il vessillo di speranza di ciò che verrà.15 

Non sto bruciando, sono solo illuminato.16

 

1. A volte le parole solo più pungenti di una lancia. La vendetta è nei confronti del re francese Filippo IV che ha condannato con il beneplacito del papato l’ordine dei templari. Questa lancia ricorda le armi dei cavalieri e la luce viene riferita a dei cavalieri legati a Dio come i templari. La lancia di luce stessa punta al cielo come un grido di battaglia. 

2. La vendetta è contro il regno del re di Francia, e si riverserà proprio con la Rivoluzione francese. Alcuni storici sensazionalisti dell'epoca riportarono la notizia che il boia Charles-Henri Sanson, prima di calare la ghigliottina sulla testa del sovrano, gli avrebbe mormorato: «Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay»). Secondo alcune testimonianze dell'epoca, mentre l'assistente del boia Sanson mostrò la testa mozzata di Luigi XVI, uno sconosciuto in mezzo alla folla gridò: «Jacques de Molay, sei stato vendicato!». 

3. I cavalieri hanno armato questa vendetta e la lancia di luce è una chiara testimonianza. L’obelisco tradizionale egiziano rappresenta un raggio di luce di Ra. La luce infatti divina si riflette su questo mondo che emana quindi questi raggi di luce. Questi raggi di luce, quindi, illuminano con la luce di Ra questo mondo. Ma questo obelisco è particolare perché non riflette la luce in mondo naturale bensì è un raggio pungente contro il cielo stesso. Hanno armato la terra con questa lancia per colpire il cielo, forse perché non ha saputo difendere i templari stessi. 

4. Jacques de Molay è l’ultimo gran maestro dei templari, anche se si narra che questo ordine cavalleresco continua a vivere clandestinamente. Vengono rappresentati come cavalieri della luce perché hanno combattuto per Dio, unica e vera luce. 

5. Il segreto che portano i templari è aver trovato una reliquia importantissima: il santo graal. Lo hanno affidato a loro conoscenze come la famiglia dei De Vergy. Parliamo infatti della sacra sindone che si trovava a Costantinopoli ma con la crociata del 1204 gli europei se la sono portati in patria. È una reliquia importantissima che sia il re francese e sia il papato la volevano. Essa custodisce il sangue di Cristo in quanto il sudario con cui fu avvolto dopo la morte in cui era stato flagellato e grondava di sangue. Essa custodisce anche un altro segreto, forse ben più grande del sangue stesso impresso sul telo. Esso custodisce il segreto stesso della resurrezione. 

6. Il santo graal non andrà mai nelle mani del re francese ma nelle mani della casa di Savoia che saranno i re dell’Italia. 

7. La corona francese e tutto quello che ruota attorno ad essa sarà distrutta dalla rivoluzione. La corona francese sarà illuminata per un tempo nel periodo in cui il re francese si faceva chiamare il re Sole. 

8. I nomi dei re francesi saranno oscurati dopo la rivoluzione. 

9. Nella torre Eiffel, immaginata come la torre di luce sia per l’altezza sia per il suo significato, sono scritti con il ferro i nomi dei grandi scienziati e letterati francesi del 700 e 800. La torre Eiffel è stata realizzata per festeggiare i 100 anni dalla rivoluzione. 

10. La torre Eiffel è portavoce dei valori della rivoluzione, partendo dal motto stesso “égalité, fraternité liberté”. La Rivoluzione francese è stato l’inizio di questo nuovo mondo che ancora oggi viviamo in politica e nella società in generale. 

11. I valori di questi ultimi 3 secoli saranno rivisitati in tutti i campi, come la struttura della democrazia rappresentativa che verrà sostituita con la democrazia deliberativa e il sistema economico finanziario e altri equilibri sostanziali del nostro attuale sistema che deriva appunto dalla rivoluzione. 

12. Il 18 marzo è anche un giorno importante per le apparizioni di Medjugorje. Questo stesso giorno è collegato con i segreti, che portano ad eventi di forte cambiamento. I nomi dei re cattolici verranno riabilitati come Luigi IX il santo in Francia, Maria Beatrice d’Este in Inghilterra, Santa Elisabetta in Ungheria e San Casimiro in Polonia. Questi alcuni nomi, in realtà sono tanti. 

13. Il re francese è sempre stato legato al paladino di Dio. Almeno per dei re come Luigi IX. 

14. Si parla di Santa Giovanna d’Arco, che ha avuto visioni angeliche e ha contribuito alla nazione francese. 

15. Il vessillo di Giovanna era l’Annunciazione che è legato al 18 Marzo, giorno in cui anticamente si festeggiava l’evento. L’annunciazione è anche un affresco appena scoperto nella Chiesa di SAN Michele a Soliera. Gli affreschi sono del 1490 e sono del pittore Manrovello da Petrazzani. 

16. Qui c’è un gioco di parole. Una cosa che brucia illumina pure ma Jacque intendeva l’illuminazione di queste profezie che ha fatto alla fine. Il suo illuminato finale è un chiaro riferimento agli illuminati, corrente culturale del 700. Si vuole ipotizzare che il termine illuminati nasca proprio da questa esperienza. 

 

Descrizione del logo 

18 marzo è collegato quindi con la ricerca del Santo Graal che è secondo la leggenda un calice. In realtà non si fa riferimento al calice che ha utilizzato Gesù nell’ultima cena ma al suo stesso sangue che è impresso sulla Sindone. Il calice allora è un calice di sangue come si vede nell’immagine. La croce blu richiama la croce con cui è stato ucciso Gesù. Questa croce sembra anche una clessidra del tempo e al posto della sabbia interna c’è lo stesso sangue di Cristo che è stato versato per noi. Tutta la quantità del sangue di Gesù come se dovessimo versala anche noi in questi millenni. La clessidra è come se girasse in questi due tempi. Tutto è racchiuso in un cerchio di luce che rappresenta Dio e anche l’eucarestia.

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